giovedì 21 novembre 2013
domenica 27 ottobre 2013
Circa cento mila
persone, provenienti da tutto il mondo, da ieri mattina si sono riunite in
piazza San Pietro per la due giorni di "Famiglia, Vivi la gioia della
fede! Pellegrinaggio delle Famiglie alla Tomba di San Pietro per l'Anno della
Fede". Canti e applausi hanno accolto l'arrivo sul sagrato di Piazza San
Pietro di Papa Francesco.
Inizia così il primo
incontro con le famiglie di tutto il mondo con la presenza di una decina di bambini ognuno con un palloncino su cui era scritto "Ti vogliamo bene".
Spazio anche a coppie di fidanzati e di sposi: tra di
essi anche una famiglia cristiana fuggita dalla Siria a causa della guerra, una
famiglia di Lampedusa che ha aiutato e accolto gli immigrati sbarcati
sull'isola e un profugo nigeriano che ha ritrovato la speranza grazie alla
solidarietà ricevuta" bisogna sapersi perdonare. Tutti abbiamo difetti
e a volte facciamo cose che non sono buone. Occorre avere il coraggio di
chiedere scusa. E' necessario usare tre parole: permesso, grazie e scusa. Ogni
giorno in famiglia non si deve mai finire la giornata senza fare la pace".
Queste le parole di Papa Francesco.
"Gli sposi cristiani non sono ingenui, - ha
aggiunto - conoscono i problemi e i pericoli della vita. Ma non hanno paura di
assumersi la loro responsabilità davanti a Dio e alla società. Senza scappare,
senza isolarsi, senza rinunciare alla missione di formare una famiglia e
mettere al mondo dei figli".
Poi ha concluso
rivolgendosi di nuovo ai bambini: "Voi ascoltate i nonni? Voi aprite il
vostro cuore alla memoria che ci danno i nonni? Un popolo che non ascolta i
nonni è un popolo che muore.
Oggi gli eventi continuano con la recita del rosario in piazza San Pietro alle 9.30. A
seguire, alle 10.30 il Pontefice, sempre in piazza, presiederà la Santa Messa nella
Giornata della Famiglia. Alle 12
l 'Angelus
sabato 16 febbraio 2013
Giardini Naxos: Reliquia Giovanni Paolo II
Reliquia Beato Giovanni Paolo II |
Tutto
pronto, nella città di Giardini Naxos, per la venerazione della reliquia di
Papa Giovanni Paolo II. Dal 14 al 17 febbraio, nella Chiesa dell’Immacolata,
sono previste alcune iniziative religiose per onorare la memoria dell’amato
Pontefice che nel 1971, ben 42 anni fa, visitò la città di Giardini Naxos in
veste di Vescovo. Due anni fa, invece, ci fu la posa del mezzo busto e
l’intitolazione a Papa Giovanni Paolo II della piazza antistante la chiesa. Le
celebrazioni inizieranno il 14/2, alle 18.30, con la riflessione
storico-teologica sul culto delle reliquie nella chiesa. Sabato 16 febbraio,
alle 17, ci sarà l’accoglienza del reliquiario del Beato, mentre alle 19 ci
sarà l’adorazione eucaristica personale. Domenica 17 febbraio, alle 8 del
mattino, è prevista la
Santa Messa , mentre alle 12.30 ci sarà la venerazione
personale e silenziosa della reliquia, che nel primo pomeriggio, esattamente
alle 15, verrà portata nelle case degli ammalati della Parrocchia. Alle 20 di
domenica ci sarà il saluto conclusivo da parte del parroco don Eugenio Tamà.
Reliquiario: Beato Giovanni Paolo II |
sabato 2 febbraio 2013
domenica 6 gennaio 2013
A 50
anni dall’apertura del Concilio Ecumenico Vaticano II e a 20 anni dalla
pubblicazione del Catechismo della Chiesa Cattolica, papa Benedetto XVI ha
indetto un “Anno della Fede”, che ha inizio l’11 ottobre 2012 e si
concluderà il 24 novembre 2013, Solennità di Nostro Signore Gesù Cristo, Re
dell’Universo. Ci domandiamo, perché un Anno della Fede? Lo
spiega il Papa stesso nella sua Lettera Apostolica “La Porta della Fede”. Gli uomini
di oggi vivono una profonda crisi di fede. Ma non solo. Anche nel tessuto
culturale ed economico, il richiamo ai valori ed ai contenuti della fede
cristiana si è smarrito ed in alcuni casi è osteggiato apertamente. Abbiamo
bisogno di ravvivare la fede e di rimetterla al centro della vita.
Ciò significa fidarsi un po’ più di
Dio e delle sue prospettive, che non delle nostre risorse. Fede, nella radice
ebraica della parola, significa “appoggiarsi”. Come per chi si appoggia
ad una roccia la fede è appoggiarsi a Dio, solo a Lui. E’ questo che è
fondamentale. Questa fede è certamente difficile, perché, ad un certo punto,
occorre fare un salto nel buio: scommettere sulla fiducia di qualcuno che può
darti risposte soddisfacenti agli interrogativi di fondo che ogni uomo si pone.
Blaise Pascàl, diceva che la fede è “saggia”
e “folle”
nello stesso tempo. “Saggia” perché ci sono buone ragioni per credere; “folle”
perché tali buone ragioni non sono mai sufficienti per obbligarci a credere: vi
è sempre un momento in cui si deve rischiare, si deve “scommettere”. La Fede , che si attualizza nella
carità, deve essere sollecitata dalla speranza perché diventi gioiosa, capace
di trasformarci dentro, mettendoci in movimento nelle cose da fare.
Proprio come diceva lo scrittore
francese Pegùy: egli paragona la
Fede e la
Carità a due sorelle più grandi che tengono per mano, in
mezzo a loro, la sorella più piccola, la speranza. Crediamo che
siano le sorelle più grandi a trascinare la speranza, ma in realtà è la sorella
più piccola che tira dietro la
Fede e la
Carità. Mi auguro che sia un anno di riscoperta cristiana per
un impegno personale e sociale serio e responsabile.
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